Chi sono i 60 Game Changer di Proxima?

Un’analisi più o meno clinica di una specie in via di evoluzione

RossellaDecarolis

Rossella Decarolis

28/06/2021

“Siamo amanti dell’ignoranza.
Impariamo continuamente per ampliarla. Siamo curiosi.
E ci piace disimparare anche,
per scoprire sempre qualcosa di nuovo.
SIAMO DEI GAME CHANGER”

Queste sono le parole con cui Proxima tra le pagine del sito parla dei suoi 60 professionisti. Ma chi sono in realtà questi game changer? Sfatiamo ogni mito: i game changer di Proxima sono persone. Esattamente, non robot, alieni o figure mitologiche, bensì esseri umani in carne e ossa, unici, ognuno con una vita, degli interessi e chiaramente zero difetti. Ma quindi, da dove vengono? Quanti anni hanno? E soprattutto quanti caffè bevono al giorno per imparare e disimparare di continuo?

N.B. Per scrivere questo articolo tutti i 60 game changer sono stati sfruttati e costretti a compilare un questionario. Quello che state per leggere è il frutto di uno studio più o meno attento dei dati raccolti.

Vediamo insieme quali sono i tratti distintivi di un game changer di tutto rispetto.

1. NO SEX

Il game changer tipo non dà importanza alle caratteristiche biologiche sessuali di una persona. Il 35,3% dichiara di sentire dentro di sé entrambe le sessualità.

Forse è per questo che nessuno aveva mai notato prima che in Proxima ci sono più donne che uomini. Chi l’avrebbe mai detto che in un mondo contrassegnato purtroppo dalla disparità occupazionale di genere potesse esserci un’azienda con una quota rosa pari al 58,8%?

2. NATO IERI

Il game changer è nato ieri: è giovane e si sente ancora più giovane di quello che è. Dai risultati dei questionari è emerso infatti che l’età media in Proxima è 35 anni, ma l’età interiore, quella che dà forza, creatività e prontezza ogni giorno è 25 anni. E proprio perché è giovane in e outside il game changer è un appassionato di social: Instagram, Tik Tok, Facebook, Linkedin per lui non hanno segreti.

3. CITTADINO DEL MONDO

Dove nasce un game changer? Il game changer è cittadino d’Italia, anzi no, del mondo: 59 professionisti di Proxima provengono da tutte le regioni di Italia e 1 addirittura dal Brasile. Questo significa che quando c’è da festeggiare, si condividono le tradizioni di tutti: tra tentativi di riprodurre piatti tipici e dialetti rivisitati, Proxima diventa la casa giusta dove abitare.

4. POSTAZIONI DA SMART WORKING

Analizziamo ora una situazione comportamentale del game changer. Come agisce quando una pandemia globale lo costringe a lavorare in smart working? Essendo dopotutto una creatura estrosa adopera il suo ingegno e trasforma i suoi posti preferiti in ufficio: la metà di loro dichiara di lavorare in giardino, seguiti da coloro che senza vergogna alcuna affermano di lavorare comodamente sdraiati sul letto. Sono sicuramente gli stessi che quando c’è una riunione usano la scusa della connessione lenta per giustificare la webcam del computer spenta. Numerosi sono anche quelli che ammettono di lavorare in auto. Non manca poi la categoria dei disinvolti: questi ultimi lavorano mentre sono sul wc. D’altronde, è pur sempre una postazione, no?
I più fortunati però sono i game changer che hanno portato il lavoro nelle località di mare. Essi si riconoscono facilmente perché mostrano con orgoglio la loro abbronzatura durante le call.

5. NUOVI COLLEGHI

Con questo punto vorremmo sfatare un altro mito: non è assolutamente vero che durante il lockdown e lo smart working i contatti interpersonali si sono ridotti drasticamente. Lo smart working ha dato la possibilità al game changer di fare nuove amicizie e conoscere nuovi colleghi nelle sue tante postazioni da smartworking: cani, gatti, pesciolini rossi, tartarughe, fenicotteri e piante grasse, magre e in alcuni casi morte. Sì, non è detto che il game changer abbia il pollice verde.
In tanti dichiarano di aver trovato un nuovo collega nel corriere di Amazon, nel fattorino di JustEat, mentre i più profondi hanno riscoperto se stessi.

5. CAFFÈ CAFFÈ CAFFÈ

Passiamo al punto più importante di tutti, quello che aspettavate con trepidazione: quanti caffè beve un game changer per essere così alternativo, originale e alla ricerca costante di nuove cose da imparare e disimparare? Solo ed esclusivamente un paio di caffè al giorno. Dopotutto basta poco per cambiare le carte del gioco.

Questo articolo tra qualche mese probabilmente non sarà più valido, perché il game changer è un essere in continua evoluzione, come il mondo che lo circonda.