Le fobie raccontate da un’agenzia di comunicazione

Anche chi lavora nella comunicazione ha paura: le fobie più diffuse e i timori legati al mondo del lavoro

Rossella Decarolis

Rossella Decarolis

14/07/2022

Immagine di copertina

Alzi la mano chi non ha mai sofferto in vita sua di una qualche fobia.

Nessuna mano alzata, vero? La paura immotivata per qualcosa ci accompagna sin da piccolissimi. Basti pensare alla paura del buio, di un animale o dello zio con una lunga e folta barba nera. E una volta diventati adulti, cosa succede? Le fobie scompaiono? No, alcune cedono il posto ad altre. Per scrivere questo articolo abbiamo chiesto una mano ai nostri colleghi che ci hanno raccontato le loro fobie ma anche le loro paure legate al lavoro in agenzia, a cui abbiamo provato a dare un nome.

Facciamo un passo indietro.

Cos’è una fobia?

Secondo la definizione di Treccani la fobia è un “disturbo psichico consistente in una paura angosciosa destata da una determinata situazione, dalla vista di un oggetto o da una semplice rappresentazione mentale, che pur essendo riconosciuta come irragionevole non può essere dominata e obbliga a un comportamento, inteso, di solito, a evitare o a mascherare la situazione paventata”.

Quali sono le fobie più diffuse?

Per parlarvi delle paure più sofferte ci affidiamo ai dati raccolti nella nostra agenzia:

  • ben il 30,4% afferma di soffrire di acrofobia, la paura delle altezze;
  • il 17,4% ha paura di aghi e spilli, ovvero belonefobia;
  • il 13% soffre di fobofobia, la paura di avere paura o dello sviluppo di una fobia
  • e sempre il 13% sostiene di aver paura dei capelli, la caetofobia.

Non mancano certamente le fobie più comuni, quali agorafobia, la paura di spazi e luoghi aperti da cui risulta difficile e imbarazzante allontanarsi, claustrofobia, timore ossessivo di trovarsi negli spazi chiusi, acluofobia, la paura del buio, selacofobia, il terrore degli squali, odontofobia, la paura del dentista o anche l’ornitofobia, la paura di trovarsi in presenza di volatili o di essere attaccati da essi.

Quali sono le fobie più comuni per chi lavora in un’agenzia di comunicazione?

Ciò che ci interessava sapere da questo sondaggio interno era quali fossero le fobie legate al nostro lavoro.

Così abbiamo scoperto che:

  • ben il 43,5% dei nostri colleghi teme fortemente di imprecare durante una call con il microfono aperto, credendo di essere in muto. A questa fobia noi abbiamo dato il nome di smutofobia.
  • Altra paura molto diffusa in Proxima (dichiarata dal 30,4%) è quella delle deadline, da noi nominata deadlinefobia.
  • Diversi nostri colleghi temono che durante una call i colleghi si accorgano che si è in mutande. Fobia da noi battezzata con il nome di smutandofobia.

E non finisce qui:

  • Altri ci hanno confessato di ​​aver paura di chi entra in ufficio, si posiziona dinanzi alla scrivania e fissa con gli occhi sbarrati in attesa di attenzioni, senza aver dato alcun preavviso. Per noi questa fobia potrebbe chiamarsi fissofobia.
  • Infine, c’è chi soffre di mailprolissefobia e cioè è terrorizzato di ricevere mail troppo lunghe.

Tante le paure che ci affliggono e, come abbiamo visto, il più delle volte sono talmente assurde da non avere ancora un nome.

E la tua qual è?