Tormentoni estivi: alla scoperta del format perfetto
E se vi dicessimo che anche le classiche canzoni dell’estate hanno un loro format? Esatto, proprio come un impaginato o un piano editoriale: un modello, uno schema che ne definisce la struttura, consentendo la riproduzione di nuovi elementi con la stessa base predefinita.

Se “Il ritorno dei morti viventi” fosse stato girato nella riviera romagnola, la colonna sonora sarebbe stata probabilmente cantata da Fedez e Orietta Berti che, per carità, fortunatamente sono ancora vivi e vegeti, ma sono i protagonisti – insieme a Elettra Lamborghini, Ana Mena e uno qualsiasi tra i trapper di turno – di una riesumazione che si ripete ogni anno: la canzone dell’estate.
Ora, la domanda non è perché, nonostante tutti odiamo i tormentoni, li conosciamo a memoria al secondo ascolto e li canticchiamo sotto la doccia contro la nostra volontà. La domanda è: come mai un’agenzia di comunicazione ci scrive un articolo? Beh, perché anche i tormentoni hanno il loro format, una sorta di brand guidelines da rispettare fedelmente. E noi siamo qui per svelarvela.
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La musica
Latina, semplice e ritmata. Meglio se già sentita, così l’orecchio è abituato e si crogiola nella familiarità, anzi, nella prevedibilità. La band praticamente non serve. L’importante è che trasmetta sensazioni di felicità e allegria. Ovviamente immotivata.
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Il testo
Periodi brevi, rime ripetute, parole in spagnolo ogni 2-3 frasi a caso e la classica struttura strofa-strofa-ritornello/strofa-ritornello/strofa-ritornello.
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Il tema
Semplice, banale. Bene se parla d’amore, meglio se parla d’amore in spiaggia. Con la noche loca e la luna, poi, il concept è perfetto.
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La coreografia
D’obbligo una certa dose di ballabilità. Mica per le discoteche eh, ma per i TikTok.
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Il piano media
Da diffondere ovunque. Sempre. Notte e giorno, su radio e TV, fino a diventare il jingle di uno spot o un audio in trend sui social. Insomma, non c’è scampo.
Come in ogni progetto, però, la creatività serve a poco se non è supportata dalla parte strategica. Ogni tormentone è, infatti, programmato a tavolino in modo seriale: dev’esserci uno studio pre-lancio, configurarsi come un earworm e, ovviamente, uscire al momento giusto, mediamente appena prima dell’estate. Può rimanere in ibernazione nella stanza dello spirito e del tempo per mesi prima di essere lanciato.
Che è esattamente dove tornerà a settembre, per lasciare il posto a nuove canzoni più nostalgiche, in pieno mood autunnale.