
C’era una volta il museo, c’era il parco giochi, il polo culturale e il Centro Commerciale:
spazi diversi codificati per funzioni specifiche.
C’erano i ruoli: l’artista, il creativo, il divulgatore, il produttore, il venditore. Ora sono i tempi del sushi brasiliano, dei Lego set dedicati ai grandi architetti, dei videogames tratti da film ispirati alle attrazioni Disneyworld, del metaverso, dove gli artisti contemporanei disegnano collezioni di moda e i brand aprono i propri musei, dove tutto incontra tutto e trasforma tutto.
Arte e commercio si corteggiano da sempre:
oggi è possibile attendere a mostre di artisti contemporanei ispirati dalle collezioni Dior e Coco Chanel, e i grandi Musei internazionali portano in tour i loro capolavori come vere popstar, all around the world, non solo in altri contesti museali, ma nei mega Mall di lusso.
Non stupisce quindi la nascita a Hong Kong del “K11 Art Mall”, il primo Shopping Center con la vision di portare cultura alle giovani generazioni cinesi, nei luoghi da loro più frequentati. Nelle parole del fondatore Adrian Chang “Una sfida a democratizzare l’arte abituando i millennial ad apprezzare e comprendere tutte le forme di bellezza.”

Cultura, bellezza e valore segnano quindi l’evoluzione dei Centri
Da luoghi di “consumo e funzione” a momenti di “esperienza e arricchimento” dove sono protagoniste le emozioni e l’espressione umana, in tutte le sue forme, estetiche, di linguaggio, di ricordo, di socialità.
Le exhibition di qualità aiutano i Mall moderni a riposizionarsi nel percepito del pubblico, diventano un contesto interattivo da vivere in gruppo, e rivivono nei ricordi delle persone anche dopo tanto tempo, nelle foto scattate durante gli eventi e nei feed social.