Lock the game

Andrea Piras

31/08/2021

Giochi

Abbiamo visto insieme a Rossella, copywriter e grande lettrice, cosa è successo nel mercato editoriale durante la pandemia. Continuiamo ora questo piccolo viaggio toccando il mercato dei giochi da tavolo insieme a Francesco Botti, game designer, responsabile dell’Officina Ludica e nostro engagement specialist.

Come ha influito la pandemia sul mercato dei giochi da tavolo?

Durante la pandemia i giochi da tavolo sono stati un bellissimo rifugio dalle ansie del nostro quotidiano stravolto. Molte persone si sono avvicinate al mondo classico del gioco da tavolo e, seguendo un trend già in atto da tempo, si è visto un deciso aumento delle vendite.

Come hanno cavalcato le aziende quest’onda?

Hanno sfruttato in maniera intelligente il format “Print and play” ovvero versioni demo o semplificate di gioco da scaricare, stampare e giocare immediatamente. Spesso si tratta di giochi completi di editori esordienti per far testare i propri elaborati ma in questo caso abbiamo versioni che non hanno molta longevità senza il gioco di base e che permettono di sperimentare le meccaniche e dinamiche.

Quali titoli hanno venduto di più?

C’è stata un’impennata di vendite nella categoria del solitario, già in tendenza positiva negli anni scorsi e si sta sviluppando sempre più questa logica anche per titoli già maturi sul mercato. Family game, Party Game e Casual Game dominano il mercato: Ticket to Ride Europa, Dobble, Nome in Codice, Dixit sono solo alcuni dei più venduti, apprezzati e alla portata di tutti.

Particolare la storia della serie “Pandemic”, un collaborativo che gioca sulla prevenzione del virus, uscito qualche anno fa e tornato in vetta alle classifiche. Probabilmente un modo per esorcizzare la situazione e provare a riprendere il controllo della propria vita.

Cosa caratterizza questi nuovi titoli?

La cosa più interessante è il tentativo di produrre regolamenti sempre più intuitivi e dove possibile orientarli al learning by doing. Si può imparare giocando proprio come accade con i videogiochi oppure guardando video tutorial che permettono di velocizzare la fase di apprendimento del gioco.

Giochi

Cosa possiamo imparare da questa situazione?

Se mai ce ne fosse stato bisogno i dati a nostra disposizione ci dicono che siamo fatti per giocare, siamo “Homo Ludens” per citare il famoso saggio di Johan Huizinga.
Magari non tutti ammettono di utilizzare il proprio tempo in attività non produttive ma, controllando il loro cellulare, troverete sicuramente qualche bel giochino.