
Da anni si parla di Design for All, la filosofia che si pone l’obiettivo di creare spazi confortevoli per tutti e tutte: da chi si muove in carrozzina a chi spinge un passeggino, dalla donna che deve allattare alla persona anziana che ha bisogno di riposo.
In questo scenario la comunicazione ha una responsabilità cruciale, non ultima la comunicazione pubblicitaria, che tuttora ricopre un ruolo rilevante nella costruzione del nostro immaginario. Ma come ci si confronta con le disabilità nel mondo del marketing e dell’advertising? Come si combinano le (innegabili) esigenze di business alla crescente richiesta di strategie realmente inclusive? È una sfida difficile, ma possibile.
Ecco 6 brand che, secondo noi, ce l’hanno fatta.
Apple
Si sa, Apple fa scuola in tema di comunicazione. A novembre del 2022 ha lanciato The Greatest, un video promozionale in cui mostra come i dispositivi e le funzioni ideate per agevolare la quotidianità delle persone con disabilità, siano in realtà fondamentali per vivere in modo molto più che semplice: divertente, entusiasmante, creativo, spudoratamente cool.
Tommy Hilfiger
Nel 2018 il brand di moda ha realizzato la linea “Tommy Adaptive”, totalmente pensata con e per persone con fragilità fisiche e cognitive in difficoltà nel vestirsi in autonomia e quindi nell’esprimere la propria personalità anche attraverso l’abbigliamento. Il videospot dal titolo Independence mostra come abiti più facili da indossare siano utili per tutte e tutti.
Maltesers
Come si dice: old but gold. Nel 2016 si è parlato molto, anche in Italia, dei tre spot televisivi che Maltesers, brand di praline al cioccolato iconico nel Regno Unito, aveva diffuso su Channel 4 in occasione delle Paralimpiadi di quell’anno: protagoniste donne con disabilità, in contesti di assoluta leggerezza, proprio come vuole il payoff “Look on the light side”. Uno dei tre video in particolare, The New Boyfriend, ha fatto il giro del mondo per la sua natura irresistibilmente naughty, che distrugge in pochi secondi un enorme tabù: la sessualità delle persone con disabilità.
Durex
A proposito di sessualità e disabilità, nel 2020 un gruppo di studenti dello IED di Milano ha partecipato ai D&AD New Blood Awards con la campagna di comunicazione per Durex #ihavethisability. L’idea è semplice e vincente: sottolineare come le persone con disabilità abbiano l’abilità di dare e ricevere piacere sessuale.
LEGO
Nel 2019 LEGO ha avuto un’intuizione geniale: sfruttare i suoi mattoncini con piccoli rilievi tondeggianti come strumenti di apprendimento del Braille. Sono nati così i Braille Bricks, che trasformano le lezioni di lingua per bambini e bambine non vedenti o ipovedenti in sessioni di gioco. Perché giocare è importante, ma “giocare bene” (in danese LEg GOdt, da cui il nome del brand) lo è di più.
Canal+
Ad aprile di quest’anno l’emittente francese, in collaborazione con l’associazione Puissance Dys, ha ampliato la sua offerta di sottotitoli con un’opzione ad alta leggibilità per le persone con dislessia. I Dystitles sono stati elaborati grazie a un team di lavoro che comprende sia grafici che neurologici e, come si vede nel video di presentazione, hanno superato con successo i test empirici.
E tu, conosci altri brand che hanno cambiato le regole del gioco?
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