La messa è finita, postate in pace.

Le vie del Signore sono infinite, ora più che mai!

Se c’è un errore di valutazione che mi trovo spesso a fare è quello di sottovalutare l’istituzione ecclesiastica come soggetto operante nel mondo del marketing.

Ricordo di aver letto Gesù lava più bianco il bellissimo libro di Bruno Ballardini che analizza tutti gli strumenti di marketing che la Chiesa nel corso di secoli è stata in grado non solo di utilizzare ma letteralmente di inventare. Un libro che chiunque si occupa di comunicazione deve assolutamente leggere per comprendere la raffinatezza degli strumenti che la nostra cultura ci mette a disposizione. L’alternativa, in fondo, è andare a cercare soluzioni oltre oceano senza renderci conto di averle a portata di mano.

Monopoli celestiali.

Ne parlavo davanti alla macchina del caffè con un collega decisamente più saggio che mi ha detto molto semplicemente: ricordati che quando eravamo piccoli i campi di pallone erano quasi tutti della chiesa. Già, e non era certo un caso.

Oggi i luoghi di ritrovo sono diventati digitali e la chiesa è lì che lavora, con i suoi uomini e le sue donne per avvicinare le nuove generazioni, e non solo, al proprio storytelling.

Dagli oratori della chiesa ai dispositivi mobili, il passo è breve.

Dice Don Leonardi, che ha superato su TikTok i 2 milioni di ‘Mi Piace’:”La domanda che mi viene rivolta più frequentemente dagli utenti di TikTok è: ‘Che ci fa un prete qui?’ e io, con un pizzico d’ironia, rispondo: ‘Come si può essere prete e non essere qui?'”.

Certo come per tutto il resto del mondo la pandemia è stato un volano per la crescita di questi nuovi profili. Con le chiese chiuse e le attività aggregative ridotte all’osso, preti e suore di tutto il mondo si sono messi in gioco utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia per costruire nuove relazioni.

La benedizione dell’Altissimo.

Nel messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali del 2016 il Papa scriveva: «Non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione». E nell’ultimo Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni 2017 ha esortato tutti «ad una comunicazione costruttiva che, nel rifiutare i pregiudizi verso l’altro, favorisca una cultura dell’incontro».

Grandi cambiamenti?

Il contatto con il mondo dei social come modifica il messaggio della chiesa? Ma soprattutto è in grado di farlo?

Per ora pare proprio di no, la chiesa è tradizionalista perché cambia il linguaggio ma non il messaggio. Quello rimane lo stesso da millenni, solo che ora lo troviamo espresso tramite balletti, sulle note di questa o quella hit che passa in rete.

Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare.

Ecco allora alcuni esempi presi dal social più in voga del momento ma vi invito a cercarli e divertirvi navigando nello sterminato mondo di Tik Tok…